#EASLCongress – La malattia epatica silente colpisce 1 adulto europeo su 20: i risultati dello studio LiverScreen

Amsterdam, 8 maggio 2025 – Un importante studio europeo ha rivelato che la fibrosi epatica non diagnosticata – un segno precoce di malattia epatica cronica – è più diffusa di quanto si pensasse in precedenza, colpendo l’1,5% della popolazione generale. Il progetto LiverScreen, che ha esaminato oltre 30.000 persone in nove paesi, ha scoperto che i danni al fegato spesso passano inosservati, soprattutto tra coloro che soffrono di obesità, diabete o che consumano alcol a livelli rischiosi.

In particolare, lo studio ha evidenziato come il rischio di fibrosi epatica aumenti notevolmente con il numero di fattori di rischio metabolici presenti. La maggior parte dei casi è risultata collegata alla steatosi epatica, spesso causata da fattori legati allo stile di vita.

I ricercatori sottolineano che una diagnosi precoce attraverso strumenti di screening non invasivi, come l’elastografia transitoria, potrebbe consentire il trattamento prima che il danno epatico diventi irreversibile. Questi risultati supportano la necessità di includere lo screening della fibrosi epatica nelle cure mediche di routine, specialmente per gli individui a rischio, per prevenire la progressione verso la cirrosi o il cancro al fegato.

Questo approccio potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui la malattia epatica cronica viene diagnosticata e gestita in tutta Europa e oltre.

“I nostri risultati mostrano che il danno epatico progredisce silenziosamente in una parte significativa della popolazione, specialmente in coloro che presentano fattori di rischio metabolici o un elevato consumo di alcol”, ha dichiarato la Professoressa Isabel Graupera dell’Ospedale Clínic di Barcellona. “Lo screening precoce e non invasivo può identificare la malattia epatica prima che sia troppo tardi, aprendo la porta al trattamento e alla prevenzione.”

La ricerca rappresenta un campanello d’allarme per la salute pubblica, evidenziando l’importanza di una maggiore consapevolezza e di controlli preventivi per una patologia che spesso non presenta sintomi fino a quando il danno non è avanzato.