#eco2025 – I farmaci dimagranti riducono il consumo di alcol di quasi due terzi, secondo una ricerca irlandese

 

Malaga, 11 maggio 2025 – Uno studio recente presentato al Congresso Europeo sull’Obesità (ECO 2025) di Malaga rivela che le persone che assumono liraglutide o semaglutide per la perdita di peso riducono il loro consumo di alcol di quasi due terzi in soli quattro mesi. I pazienti descrivono questa riduzione come “senza sforzo”.

Un problema globale e la ricerca di soluzioni efficaci

Il disturbo da uso di alcol è una condizione recidivante che causa 2,6 milioni di morti all’anno, rappresentando il 4,7% di tutti i decessi a livello mondiale. Sebbene trattamenti come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), le terapie motivazionali e i farmaci possano essere molto efficaci nel breve termine, circa il 70% dei pazienti ricade nel primo anno.

Lo studio e i suoi risultati sorprendenti

Il Professor Carel le Roux dell’University College di Dublino e i suoi colleghi in Irlanda e Arabia Saudita hanno raccolto prospetticamente dati sul consumo di alcol di pazienti in trattamento per obesità presso una clinica di Dublino.

Questo studio reale ha coinvolto 262 adulti con un BMI ≥27 kg/m² (79% donne, età media 46 anni, peso medio 98 kg) a cui sono stati prescritti gli analoghi del GLP-1 (peptide simile al glucagone-1) liraglutide o semaglutide per la perdita di peso.

I pazienti sono stati suddivisi in:

  • Non bevitori (n=31, 11,8%)
  • Bevitori occasionali (<10 unità/settimana, n=52, 19,8%)
  • Bevitori regolari (>10 unità/settimana, n=179, 68,4%)

Su 188 pazienti seguiti per una media di 4 mesi, nessuno ha aumentato il proprio consumo di alcol. Al contrario, il consumo medio è diminuito da 11,3 unità/settimana a 4,3 unità/settimana dopo 4 mesi di trattamento – una riduzione di quasi due terzi.

Tra i bevitori regolari, il consumo è diminuito da 23,2 unità/settimana a 7,8 unità/settimana. Questa riduzione del 68% è paragonabile a quella ottenuta con il nalmefene, un farmaco utilizzato per trattare il disturbo da uso di alcol in Europa.

Il meccanismo d’azione: un effetto “senza sforzo”

“Il meccanismo esatto con cui gli analoghi del GLP-1 riducono l’assunzione di alcol è ancora oggetto di studi, ma si ritiene che coinvolga la riduzione del desiderio di alcol che nasce in aree subcorticali del cervello non sotto controllo cosciente. Per questo motivo, i pazienti riferiscono che gli effetti sono ‘senza sforzo'”, spiega il Professor le Roux.

Limitazioni e punti di forza dello studio

Lo studio presenta alcune limitazioni, tra cui il numero relativamente piccolo di pazienti, l’uso di dati auto-riferiti sul consumo di alcol e l’assenza di un gruppo di controllo. Tra i punti di forza vi è l’utilizzo di dati raccolti prospetticamente in un contesto reale.

Implicazioni future

Questi risultati suggeriscono che gli analoghi del GLP-1, originariamente sviluppati per trattare l’obesità, potrebbero avere un potenziale significativo anche nel trattamento del disturbo da uso di alcol. La scoperta di un effetto così marcato sulla riduzione del consumo di alcol, descritto dai pazienti come “senza sforzo”, potrebbe aprire nuove strade per il trattamento di questa condizione difficile da gestire.