#eco2025 – Obesità addominale negli adolescenti: aree cerebrali più grandi destano preoccupazione
Una ricerca americana evidenzia gravi conseguenze dell’obesità sullo sviluppo cerebrale, sulla memoria, sull’apprendimento e sul controllo delle emozioni
Malaga, 11 maggio 2025 – Una nuova ricerca presentata al Congresso Europeo sull’Obesità (ECO 2025) a Malaga ha rivelato che diverse aree del cervello, comprese quelle che svolgono un ruolo fondamentale nell’apprendimento, nella memoria e nel controllo delle emozioni, sono più grandi negli adolescenti che vivono con obesità.
Lo studio, condotto su migliaia di adolescenti negli Stati Uniti, solleva serie preoccupazioni sul fatto che l’obesità non influisca solo sulla salute fisica, ma anche sull’apprendimento, sulla memoria e sul controllo delle emozioni.
Dati allarmanti in un periodo critico dello sviluppo
Secondo il Dr. Augusto César F. De Moraes dell’UTHealth Houston School of Public Health di Austin, ricercatore principale dello studio, questa scoperta è “particolarmente allarmante, considerando che gli anni dell’adolescenza sono un periodo così importante per lo sviluppo cerebrale”.
La percentuale di bambini e adolescenti che vivono con obesità in tutto il mondo è più che quadruplicata tra il 1990 e il 2022, passando dall’1,7% al 6,9% tra le ragazze e dal 2,1% al 9,3% tra i ragazzi. Negli Stati Uniti, si stima che più di un bambino su tre di età compresa tra 5 e 14 anni (36,2% dei ragazzi e 37,2% delle ragazze) viva con sovrappeso o obesità – pari a oltre 15 milioni di bambini.
Lo studio e i suoi risultati
Il team di ricerca ha analizzato i dati di 3.320 partecipanti allo studio ABCD, una ricerca in corso su come le esperienze infantili influenzino lo sviluppo cerebrale e la salute. I partecipanti sono stati seguiti per quattro anni, dal 2016-2018 al 2020-2022, con un’età media di partenza di 9,9 anni.
I ricercatori hanno classificato i partecipanti in base allo stato di obesità, con un’ulteriore stratificazione per obesità addominale (misurata utilizzando la circonferenza vita). All’inizio dello studio, circa il 34,6% dei partecipanti era classificato come affetto da obesità addominale.
Le scansioni MRI strutturali hanno valutato il volume di diverse regioni cerebrali del subcortex, tra cui amigdala, ippocampo, caudato, accumbens, pallidum, putamen e talamo.
Cambiamenti significativi nel cervello
Diverse regioni cerebrali sono risultate più grandi negli adolescenti con obesità addominale rispetto ai loro coetanei senza obesità addominale. I cambiamenti più significativi sono stati osservati nell’ippocampo, coinvolto nella memoria e nell’apprendimento, e nell’amigdala, che regola o controlla le emozioni, inclusi paura, felicità, rabbia e ansia.
L’ippocampo è risultato circa il 6,6% più grande e l’amigdala circa il 4,3% più grande negli adolescenti con obesità addominale rispetto a quelli senza. L’amigdala era particolarmente grande negli adolescenti con livelli molto elevati di grasso addominale (un rapporto vita-altezza superiore a 0,5). Questo solleva preoccupazioni sul fatto che l’eccesso di grasso corporeo influisca sulla gestione delle emozioni da parte del cervello.
Il talamo (che trasmette informazioni su movimento, udito, gusto, vista e tatto) e il caudato (che aiuta a controllare il movimento) hanno mostrato aumenti di dimensioni minori.
Disuguaglianze sanitarie e sviluppo cerebrale
Lo studio ha anche rilevato che gli adolescenti provenienti da aree con minori opportunità mostravano uno sviluppo ridotto in regioni cerebrali chiave, come l’ippocampo, il putamen e l’amigdala, rispetto ai loro coetanei in aree con maggiori opportunità.
“Questa differenza era ancora più pronunciata tra gli adolescenti con obesità addominale persistente,” afferma il Dr. De Moraes. “Ciò evidenzia l’urgente necessità di affrontare sia la disuguaglianza sociale che i rischi per la salute per sostenere non solo il benessere fisico, ma anche un sano sviluppo cerebrale nei giovani.”
Gli autori spiegano che nel contesto del giovane cervello in via di sviluppo, sia una crescita diminuita che aumentata possono causare danni. Quindi, avere uno sviluppo cerebrale inferiore alla norma, come mostrato negli adolescenti in aree con minori opportunità, o parti del cervello più grandi del normale a causa dell’infiammazione causata dall’obesità, possono essere entrambi dannosi.
Implicazioni a lungo termine e prevenzione
Il Dr. De Moraes conclude: “I nostri risultati suggeriscono che l’obesità, in particolare l’obesità addominale, può compromettere l’apprendimento, la memoria e il controllo delle emozioni degli adolescenti. Mi preoccupa come questi cambiamenti, che avvengono all’età di 13 o 14 anni, potrebbero influenzarli più avanti nella vita.”
“C’è persino la possibilità che possano essere a più alto rischio di problemi di memoria o demenza invecchiando.”
“Ecco perché crediamo che sostenere abitudini più sane fin dall’inizio sia così importante, non solo per la salute fisica, ma anche per la salute del cervello.”
“Trattare e prevenire l’obesità adolescenziale non migliorerà solo la salute – potrebbe migliorare anche la salute del cervello.”