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Fermati al Rosso Open Day: un successo per la sensibilizzazione sul tumore della vescica

Grande partecipazione e interesse hanno caratterizzato la prima edizione di Fermati al Rosso Open Day, un’iniziativa promossa dall’Associazione PaLiNUro – Pazienti Liberi dalle Neoplasie UROteliali con il contributo non condizionante di Astellas. L’evento, svoltosi a maggio, ha coinvolto tre importanti strutture sanitarie romane con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sul tumore della vescica, una patologia spesso sottovalutata.

Un’opportunità di informazione e confronto con gli specialisti

Gli ospedali IFO – Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, Policlinico Universitario Fondazione A. Gemelli e Policlinico Tor Vergata hanno aperto le loro porte ai cittadini, offrendo momenti di incontro e confronto con specialisti del settore. Urologi, oncologi, chirurghi e radioterapisti hanno risposto alle domande dei partecipanti, sottolineando l’importanza della diagnosi precoce per migliorare le prospettive di cura.

Il segnale da non ignorare: sangue nelle urine

Uno dei messaggi chiave dell’iniziativa è stato l’invito a prestare attenzione alla presenza di sangue nelle urine, un campanello d’allarme che può indicare la presenza di una neoplasia vescicale. «La diagnosi precoce può salvare vite – ha dichiarato Edoardo Fiorini, Presidente di PaLiNUro – ed è fondamentale che i cittadini siano sensibilizzati su questo segnale per rivolgersi tempestivamente al medico».

Tecnologie avanzate e percorsi di cura multidisciplinari

Durante l’evento, gli esperti hanno illustrato le più recenti innovazioni tecnologiche e terapeutiche per il trattamento del tumore della vescica. La robotica, l’immunoterapia e le metodiche ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) sono alcune delle tecnologie che stanno rivoluzionando l’approccio chirurgico, rendendo gli interventi meno invasivi e favorendo una ripresa più rapida dei pazienti.

La prevenzione come arma principale

Se da un lato la chirurgia rappresenta ancora la terapia di prima linea nei casi di tumore muscolo-invasivo, dall’altro gli specialisti hanno ribadito l’importanza della prevenzione. L’astensione dal fumo e controlli urologici periodici per le persone a rischio sono strategie fondamentali per identificare precocemente la malattia. «Uno screening universale per il tumore della vescica non esiste ancora – ha spiegato Giuseppe Simone, Direttore UOC di Urologia presso l’IFO Regina Elena – ma è essenziale promuovere una prevenzione consapevole».

L’impegno di Astellas nella sensibilizzazione

Astellas continua a sostenere la campagna Fermati al Rosso, ribadendo il suo impegno nel supportare la prevenzione e la diagnosi precoce. «Il sangue nelle urine può essere il primo segnale indicatore di un tumore della vescica – ha ricordato Fulvio Berardo, Amministratore Delegato di Astellas Italia – ed è fondamentale rivolgersi subito al medico per una valutazione approfondita».

Per maggiori informazioni sulla campagna Fermati al Rosso, è possibile visitare la pagina dedicata: .