Una nuova speranza per i pazienti con Idrosadenite Suppurativa
Dal 19 giugno 2025, una nuova terapia per l’Idrosadenite Suppurativa (HS) è ufficialmente rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta del secukinumab, un anticorpo monoclonale umano che rappresenta un’importante novità per i pazienti con forme moderate o gravi di questa patologia cronica della pelle.
Una malattia invisibile ma devastante
L’idrosadenite suppurativa colpisce circa l’1% della popolazione italiana, con una prevalenza maggiore tra le donne (70% dei casi). Esordisce spesso in giovane età, anche intorno ai 18 anni, e si presenta con noduli, ascessi e fistole, spesso localizzati in aree sensibili come inguine, ascelle e pieghe cutanee. La diagnosi può arrivare con anni di ritardo, aggravando il carico psicologico ed emotivo dei pazienti.
Una qualità della vita fortemente compromessa
Il 48% dei pazienti riferisce un impatto molto elevato sulla propria vita quotidiana. Dolore, prurito e fatigue sono sintomi frequenti e debilitanti. Le ripercussioni si estendono alla sfera personale, sociale e lavorativa: il 30% dei pazienti ha perso il lavoro a causa della malattia.
Secukinumab: una svolta terapeutica
Secukinumab è un anticorpo monoclonale che inibisce selettivamente l’interleuchina-17A, una proteina proinfiammatoria chiave nella patogenesi dell’HS. Due studi clinici di fase III (SUNSHINE e SUNRISE) hanno dimostrato la sua efficacia nel ridurre ascessi, noduli e dolore nei pazienti candidati alla terapia biologica.
Un approccio integrato per una malattia complessa
L’HS richiede spesso trattamenti combinati: terapia farmacologica, chirurgia e supporto multidisciplinare. Secondo la dottoressa Cristina Magnoni (AOU Modena), l’integrazione tra terapia biologica e interventi chirurgici rappresenta un cambiamento significativo nella gestione della malattia.
L’importanza di una diagnosi precoce
Il ritardo diagnostico, stimato tra i 7 e i 10 anni, resta una delle principali criticità. Fondamentale è l’accesso tempestivo a centri specialistici, dove team multidisciplinari possono includere dermatologi, nutrizionisti, psicologi e terapisti del dolore.
Il progetto VISI: dare voce ai pazienti
VISI – Vite di Idrosadenite Suppurativa in Italia – è un progetto di medicina narrativa promosso da Novartis con il supporto dell’Associazione Passion People APS. Attraverso 81 testimonianze raccolte in 9 centri di cura, il progetto ha dato spazio al vissuto di pazienti, caregiver e professionisti, approfondendo l’impatto globale della patologia.
Novartis: innovazione al servizio delle persone
«Vogliamo essere partner di pazienti, ricerca e istituzioni», afferma Paola Coco, Chief Scientific Officer di Novartis Italia. «Questa approvazione è una tappa importante per rispondere a bisogni terapeutici ancora insoddisfatti e migliorare la qualità della vita di chi convive con malattie immunologiche complesse».