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Approvata la legge che protegge dal licenziamento i lavoratori con tumore

 

Una svolta storica per i diritti dei lavoratori malati di cancro: l’8 luglio 2025 il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge n. 1430 che garantisce la conservazione del posto di lavoro e permessi retribuiti per i lavoratori affetti da patologie oncologiche e onco-ematologiche. La legge pone fine a una situazione di vulnerabilità che ha colpito migliaia di persone, costrette a scegliere tra la cura della propria salute e la stabilità lavorativa.

Un traguardo atteso da anni

Il lungo percorso legislativo, iniziato nella scorsa legislatura, è stato portato avanti con determinazione dal Gruppo di advocacy “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, che riunisce 46 associazioni di pazienti. Come sottolinea Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna ODV e Coordinatrice del Gruppo: “Da questo momento le persone con diagnosi di tumore non rischiano più di essere licenziate”.

Il disegno di legge, già approvato dalla Camera lo scorso marzo, è arrivato in Aula nel primo pomeriggio dell’8 luglio e ha ottenuto l’unanimità dei consensi, dimostrando come la tutela dei diritti dei lavoratori malati sia una priorità trasversale a tutte le forze politiche.

Cosa cambia concretamente

La nuova legge, composta di 5 articoli, colma un vuoto legislativo che fino ad oggi metteva a rischio il mantenimento del posto di lavoro in caso di malattia prolungata. Le principali novità introdotte sono:

Eliminazione del rischio licenziamento: centinaia di lavoratori che dopo il periodo di comporto di sei mesi subivano il trauma del licenziamento, ora vedono garantita la conservazione del posto di lavoro.

Incremento dei permessi retribuiti: la legge stabilisce un aumento di 10 ore di permessi retribuiti per visite ed esami, che si sommano alle 18 ore annue già a disposizione, portando il totale a 28 ore annue per i pazienti fragili con patologia oncologica invalidante.

Il problema della tossicità finanziaria

La legge affronta un aspetto spesso sottovalutato delle malattie oncologiche: la cosiddetta “tossicità finanziaria”. Come spiega Mancuso: “Una malattia oncologica porta notoriamente ad un impoverimento del nucleo famigliare, dovuto alla perdita di produttività legata alla malattia e alle sue conseguenze più immediate, come le assenze dal lavoro per fare i trattamenti e i controlli medici, ma anche le difficoltà fisiche a causa degli effetti collaterali delle cure”.

La stabilità lavorativa ed economica diventa quindi fondamentale non solo per il benessere del paziente, ma per l’equilibrio dell’intera famiglia che deve affrontare il carico emotivo e pratico della malattia.

Il sostegno bipartisan

Andrea Giaccone, Deputato e Membro della XI Commissione Lavoro e Relatore della proposta di legge, ha commentato: “Questa nuova legge, approvata trasversalmente da tutto il Parlamento, rappresenta un passo in avanti molto importante per dare maggiori tutele e sicurezze ai lavoratori affetti da neoplasie e dare risposte concrete ai soggetti vulnerabili”.

Silvana Comaroli, Deputata e prima firmataria della proposta, ha aggiunto: “Credo sia essenziale che il nostro Paese garantisca, a chi affronta una diagnosi così pesante, la possibilità di concentrarsi sulla propria salute senza l’ulteriore preoccupazione di perdere il lavoro. Non possiamo accettare che in Italia una malattia metta a rischio la stabilità lavorativa”.

Una legge per la dignità

“Questa è una legge per la dignità della persona malata e per l’intera comunità civile”, conclude Mancuso. La norma rappresenta un riconoscimento concreto del diritto alla salute e alla dignità del lavoro, principi fondamentali della nostra Costituzione.

L’approvazione di questa legge segna un punto di svolta nella tutela dei diritti dei lavoratori più vulnerabili, dimostrando che è possibile costruire un sistema di protezione sociale più equo e inclusivo. Per migliaia di famiglie italiane, questa normativa rappresenta la fine di un incubo e l’inizio di una nuova stagione di diritti e tutele concrete.