Mieloma multiplo: nuove speranze con le combinazioni di belantamab mafodotin
Un passo avanti nella lotta contro il terzo tumore del sangue più comune
Il mieloma multiplo, terzo tumore del sangue più diffuso al mondo, ha finalmente una nuova arma terapeutica. L’Unione Europea ha approvato due innovative combinazioni farmacologiche basate su belantamab mafodotin, un anticorpo farmaco coniugato che promette di trasformare il trattamento di questa malattia considerata trattabile ma non guaribile. Con circa 180.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno a livello globale e oltre 50.000 solo in Europa, questa approvazione rappresenta una svolta significativa per migliaia di pazienti.
Belantamab mafodotin si distingue per essere l’unico anticorpo farmaco coniugato anti-BCMA (antigene di maturazione delle cellule B) approvato per il mieloma multiplo, offrendo un meccanismo d’azione completamente differenziato rispetto alle terapie tradizionali. Questa caratteristica lo rende particolarmente prezioso in una malattia che tende a sviluppare resistenza ai trattamenti disponibili.
Due combinazioni vincenti per diverse fasi della malattia
L’approvazione europea riguarda due specifiche combinazioni terapeutiche per il trattamento del mieloma multiplo recidivante o refrattario. La prima associa belantamab mafodotin con bortezomib e desametasone (BVd) ed è destinata a pazienti adulti che hanno ricevuto almeno una precedente terapia. La seconda combina il farmaco con pomalidomide e desametasone (BPd) per pazienti che sono stati sottoposti ad almeno una precedente terapia a base di lenalidomide.
Questa duplice approvazione offre ai medici maggiore flessibilità nella scelta del trattamento più appropriato per ogni paziente, considerando la storia clinica e le caratteristiche individuali della malattia. Le combinazioni possono essere somministrate in diversi contesti di trattamento oncologico, garantendo un’ampia accessibilità a questa innovativa terapia anti-BCMA.
Risultati straordinari dagli studi clinici
L’approvazione si basa sui risultati eccezionali ottenuti in due studi clinici di fase III, DREAMM-7 e DREAMM-8, che hanno confrontato direttamente le nuove combinazioni con le terapie standard attualmente utilizzate. I dati sono particolarmente impressionanti per quanto riguarda la sopravvivenza dei pazienti.
Nello studio DREAMM-7, la combinazione con belantamab mafodotin ha quasi triplicato la sopravvivenza libera da progressione rispetto al comparatore basato su daratumumab: 36,6 mesi contro 13,4 mesi. Ancora più significativo è il dato sulla sopravvivenza globale, con una riduzione del 42% del rischio di morte a favore della nuova combinazione. Il tasso di sopravvivenza globale a tre anni è stato del 74% nel gruppo trattato con belantamab mafodotin contro il 60% del gruppo di controllo.
Anche lo studio DREAMM-8 ha confermato l’efficacia superiore della nuova terapia, con la sopravvivenza libera da progressione che non è stata ancora raggiunta nel gruppo trattato con belantamab mafodotin al momento dell’analisi, contro i 12,7 mesi del gruppo di controllo.
Efficacia trasversale per tutti i tipi di pazienti
Un aspetto particolarmente incoraggiante è che le combinazioni con belantamab mafodotin hanno beneficiato costantemente un’ampia gamma di pazienti, inclusi quelli con caratteristiche prognostiche sfavorevoli. L’efficacia si è dimostrata significativa anche nei pazienti con citogenetica ad alto rischio o in quelli refrattari a lenalidomide, categorie tradizionalmente più difficili da trattare.
Entrambi gli studi hanno inoltre mostrato miglioramenti clinicamente rilevanti in tutti gli endpoint secondari di efficacia, tra cui risposte più profonde e durature rispetto alle terapie di confronto. Questo significa non solo una maggiore probabilità di controllo della malattia, ma anche remissioni più stabili nel tempo.
Sicurezza gestibile e qualità di vita preservata
Una delle preoccupazioni iniziali riguardava gli effetti collaterali oculari associati a belantamab mafodotin. Tuttavia, gli studi DREAMM-7 e DREAMM-8 hanno dimostrato che questi effetti possono essere gestiti efficacemente e sono reversibili con appropriate modifiche del dosaggio e un adeguato follow-up. Questo ha permesso ai pazienti di mantenere il beneficio terapeutico, con bassi tassi di interruzione del trattamento (≤9%) in entrambi gli studi.
Gli effetti collaterali non oculari più comuni sono risultati essere trombocitopenia, neutropenia, diarrea e, in alcuni casi, COVID-19, tutti eventi avversi ampiamente coerenti con i profili noti dei singoli farmaci utilizzati nelle combinazioni. La gestibilità degli effetti collaterali è cruciale per preservare la qualità di vita dei pazienti durante il trattamento.
Un trattamento accessibile anche nei centri comunitari
Una caratteristica distintiva di queste nuove combinazioni è la possibilità di somministrazione in ambito ambulatoriale, non solo nei grandi centri accademici ma anche nelle strutture oncologiche comunitarie. Questa accessibilità è fondamentale considerando che molti pazienti con mieloma multiplo vengono trattati in contesti oncologici comunitari, dove c’è un’urgente necessità di nuove terapie efficaci con effetti collaterali gestibili.
Come sottolinea Hesham Abdullah, Senior Vicepresident di GSK: “Belantamab mafodotin ha il potenziale per prolungare la remissione e la sopravvivenza, con un’efficacia superiore rispetto alle terapie standard e la possibilità di essere somministrato sia in ambito accademico che comunitario”.
Una svolta fin dalla prima recidiva
Particolarmente significativo è il potenziale di belantamab mafodotin di trasformare il trattamento già dalla prima recidiva della malattia. María-Victoria Mateos, ricercatrice principale dello studio DREAMM-7, evidenzia l’importanza di questo aspetto: “Ora disponiamo di ulteriori strumenti per mantenere i pazienti in remissione più a lungo, preservare la qualità di vita e prolungare la sopravvivenza”.
Questo rappresenta un cambiamento paradigmatico nell’approccio terapeutico, offrendo ai pazienti opzioni più efficaci in fasi precoci della recidiva, quando le possibilità di risposta sono generalmente migliori.
Un successo globale in espansione
L’approvazione europea rappresenta la sesta approvazione per le combinazioni di belantamab mafodotin a livello mondiale. Il farmaco è già approvato per il mieloma multiplo recidivante o refrattario negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Giappone e in altri paesi, inclusa la Svizzera. Attualmente, le domande di autorizzazione sono in fase di valutazione in tutti i principali mercati globali, inclusi Stati Uniti e Cina, con designazioni speciali che ne riconoscono il valore terapeutico innovativo.
Il futuro della terapia del mieloma multiplo
Questa approvazione segna un momento di svolta nella lotta contro il mieloma multiplo, offrendo ai pazienti europei nuove speranze concrete. La combinazione di efficacia superiore, gestibilità degli effetti collaterali e accessibilità del trattamento crea le condizioni per un significativo miglioramento degli esiti clinici.
Con la possibilità di prolungare significativamente la sopravvivenza e mantenere i pazienti in remissione più a lungo, belantamab mafodotin si candida a diventare un pilastro del trattamento del mieloma multiplo recidivante o refrattario. La ricerca continua e l’espansione dell’accesso a questa terapia innovativa promettono di trasformare ulteriormente la prognosi di questa complessa malattia ematologica.