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Una nuova speranza per 200 bambini: l’Italia amplia l’accesso ai farmaci per la fibrosi cistica

 

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale una determinazione che segna un momento storico per le famiglie italiane colpite da fibrosi cistica. Il rinnovo e l’ampliamento della rimborsabilità del portfolio di farmaci Vertex permetterà a oltre 200 bambini italiani di accedere per la prima volta ai modulatori CFTR, terapie innovative che agiscono direttamente sulle cause di questa grave malattia genetica.

La fibrosi cistica: una battaglia contro il tempo

La fibrosi cistica è una malattia genetica rara che colpisce oltre 109.000 persone nel mondo, di cui circa 94.000 tra Nord America, Europa e Australia. Si tratta di una patologia multisistemica progressiva che interessa polmoni, fegato, tratto gastrointestinale, seni nasali, ghiandole sudoripare, pancreas e organi riproduttivi.

La malattia è causata dall’assenza o dall’alterato funzionamento della proteina CFTR, dovuto a mutazioni specifiche del gene omonimo. Per svilupparsi, è necessario ereditare due copie difettose del gene CFTR, una da ciascun genitore. La mutazione più comune è la F508del, presente nella stragrande maggioranza dei pazienti.

Il meccanismo patologico è complesso ma devastante: la proteina CFTR difettosa impedisce il corretto flusso di sale e acqua attraverso le membrane cellulari. Nei polmoni, questo porta all’accumulo di muco denso e appiccicoso che favorisce infezioni croniche e danni progressivi, spesso fatali. L’età mediana di morte si colloca ancora intorno ai 30 anni, anche se le nuove terapie stanno migliorando significativamente le prospettive.

L’innovazione dei modulatori CFTR: agire sulle cause, non solo sui sintomi

I farmaci modulatori CFTR sviluppati da Vertex rappresentano un cambio di paradigma nel trattamento della fibrosi cistica. Invece di limitarsi a gestire i sintomi, questi farmaci agiscono direttamente sulla proteina difettosa, ripristinandone parzialmente la funzione.

Il funzionamento della proteina CFTR viene misurato attraverso il test del sudore, che rileva la concentrazione di cloruro (SwCl). Una diagnosi di fibrosi cistica corrisponde a livelli di SwCl superiori o uguali a 60 mmol/L, mentre valori inferiori a 30 mmol/L sono considerati normali. I modulatori CFTR riducono questi livelli, avvicinandoli alla normalità e migliorando significativamente la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti.

L’ampliamento dell’accesso: nuove speranze per i più piccoli

La determinazione AIFA estende significativamente l’accesso alle terapie innovative. KAFTRIO, in associazione con KALYDECO, potrà ora essere utilizzato in bambini di età compresa tra 2 e 6 anni con almeno una mutazione F508del. Parallelamente, KALYDECO sarà disponibile per lattanti di età compresa tra 1 e 4 mesi con mutazioni specifiche di gating.

“Nel trattamento di questa patologia è fondamentale iniziare la terapia con i modulatori il più precocemente possibile in modo da rallentare la progressione della malattia e migliorarne la gestione”, sottolinea Francesco Blasi, Presidente della Società Italiana per lo Studio della Fibrosi Cistica (SIFC).

Questo approccio precoce è cruciale perché i danni polmonari causati dalla fibrosi cistica sono spesso irreversibili. Iniziare il trattamento nei primissimi anni di vita significa preservare la funzione polmonare e prevenire complicazioni che potrebbero compromettere permanentemente la salute del bambino.

Un accesso globale in espansione

L’ampliamento italiano si inserisce in una strategia globale di Vertex che ha già portato questi farmaci in oltre 60 paesi su sei continenti. Attualmente, più di 68.000 persone con fibrosi cistica hanno accesso ai modulatori CFTR attraverso vari accordi con governi e assicurazioni private. Questo significa che due terzi delle persone diagnosticate con fibrosi cistica sono oggi eleggibili per la terapia con modulatori CFTR.

Il dato è significativo perché rappresenta il passaggio da una situazione in cui la maggior parte dei pazienti aveva accesso solo a terapie sintomatiche a una realtà in cui la maggioranza può beneficiare di trattamenti che agiscono sulle cause della malattia.

L’impatto sulla qualità della vita

I benefici dei modulatori CFTR vanno ben oltre i parametri clinici. Federico Viganò, Country Manager per Italia e Grecia di Vertex Pharmaceuticals, evidenzia come “i farmaci modulatori della proteina CFTR stanno dimostrando di migliorare in modo significativo la qualità della vita e di aumentare l’aspettativa di vita dei pazienti”.

Per le famiglie, questo si traduce in bambini che possono frequentare regolarmente la scuola, praticare sport e socializzare con i coetanei senza le limitazioni imposte dalle frequenti ospedalizzazioni e dalle complicazioni respiratorie. Gli adulti possono mantenere un’attività lavorativa stabile e pianificare il futuro con maggiore serenità.

La diagnosi: dal test genetico alla conferma clinica

La diagnosi di fibrosi cistica si basa su una combinazione di test genetici e il test del sudore. Quest’ultimo rimane il gold standard per confermare la malattia e monitorare l’efficacia del trattamento. La misurazione dei livelli di cloruro nel sudore fornisce un’indicazione diretta del funzionamento della proteina CFTR.

I livelli di SwCl sono direttamente correlati alla gravità della malattia: valori più elevati si associano a forme più severe, mentre il ripristino di livelli inferiori a 60 mmol/L è associato a migliori risultati clinici, inclusa una funzione polmonare più stabile, minor numero di riacutizzazioni e migliore qualità di vita.

Le sfide ancora aperte

Nonostante i progressi straordinari, la fibrosi cistica rimane una malattia senza cura definitiva. I modulatori CFTR, pur rappresentando una svolta terapeutica, richiedono assunzione quotidiana per tutta la vita e non sono efficaci per tutte le mutazioni del gene CFTR.

L’accesso equo alle terapie rimane una sfida globale, con significative disparità tra paesi sviluppati e in via di sviluppo. Il costo elevato di questi farmaci innovativi pone questioni di sostenibilità economica per i sistemi sanitari, richiedendo accordi di rimborso attentamente negoziati come quello raggiunto con AIFA.

Vertex: dalla ricerca alla speranza

Vertex Pharmaceuticals, fondata nel 1989 con sede nell’Innovation District di Boston, si è specializzata nello sviluppo di farmaci per malattie gravi con cause biologiche ben comprese. Oltre alla fibrosi cistica, l’azienda lavora su anemia falciforme, beta-talassemia, dolore neuropatico e diabete di tipo 1.

Il successo di Vertex nella fibrosi cistica dimostra come un approccio scientifico rigoroso, basato sulla comprensione profonda dei meccanismi di malattia, possa portare a breakthrough terapeutici che trasformano la vita dei pazienti. L’azienda è costantemente riconosciuta tra i migliori datori di lavoro del settore biotecnologico, riflettendo un ambiente che favorisce l’innovazione scientifica.

Verso un futuro di normalità

L’ampliamento dell’accesso ai modulatori CFTR in Italia rappresenta molto più di una decisione amministrativa. È il riconoscimento che ogni bambino con fibrosi cistica merita la possibilità di crescere, studiare, giocare e sognare come i suoi coetanei.

L’obiettivo finale rimane ambizioso ma sempre più raggiungibile: trasformare la fibrosi cistica da una malattia progressiva e fatale a una condizione cronica gestibile, permettendo ai pazienti di vivere vite lunghe e piene. Con 200 bambini italiani che potranno ora accedere a queste terapie innovative, siamo un passo più vicini a questo traguardo.

La strada è ancora lunga, ma ogni bambino che inizia il trattamento precocemente rappresenta una vittoria della scienza medica e della speranza umana contro una malattia che per troppo tempo ha rubato futuro alle famiglie.