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#SIME2025 – Prejuvenation e intelligenza artificiale: la nuova frontiera della medicina estetica

 

Al 46° Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica presentati i trattamenti preventivi personalizzati e l’integrazione dell’IA nella pratica clinica

Roma, 16 maggio 2025 – La medicina estetica sta vivendo un’importante evoluzione concettuale: dall’approccio tradizionale del “correggere” a quello più avanzato del “prevenire”. Il 46° Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) ha posto l’accento sulle nuove frontiere della prejuvenation e sull’impiego dell’intelligenza artificiale, due tendenze emergenti che stanno ridefinendo il settore.

Prejuvenation: intervenire prima che i segni diventino visibili

Se il vecchio adagio “prevenire è meglio che curare” è sempre stato valido in ambito medico, nella medicina estetica si sta concretizzando attraverso la prejuvenation. “La nuova era della medicina estetica è improntata non solo e non tanto a far tornare indietro nel tempo, a far regredire i segni dell’invecchiamento, quanto piuttosto a proteggere, migliorare e rigenerare con intelligenza”, spiega Diala Haykal, esperta internazionale di medicina estetica, laser technology e intelligenza artificiale.

Questo innovativo approccio si basa su trattamenti “gentili”, mirati e personalizzati, pensati per mantenere una qualità “giovane” della pelle e ritardare il declino strutturale. Una strategia intelligente e naturale per garantire una bellezza duratura nel tempo.

Attenzione ai giovani: no ai trattamenti precoci ingiustificati

È fondamentale distinguere la prejuvenation scientifica dalla moda pericolosa che sta spingendo molti adolescenti a ricorrere a trattamenti estetici sotto l’influenza di social media e influencer.

“Nei giovanissimi, cioè negli adolescenti in particolare”, sottolinea il professor Emanuele Bartoletti, presidente della SIME, “gli unici ‘interventi’ di medicina estetica che possano avere un senso sono il check-up, quindi la visita di medicina estetica e l’istruzione alla prevenzione: esposizione solare corretta, utilizzo di filtri solari, corretta dieta e attività fisica, evitare il fumo”.

Il presidente SIME è categorico: “Non esistono terapie fatte al di sotto dei 25-30 anni che possano avere una valenza preventiva vera e propria. È vero che cominciamo ad invecchiare dal giorno dopo la nascita, ma è anche vero che acido jaluronico e collagene cominciano ad avere una deplezione dopo i 30 anni. Prima di quell’età dunque è inutile ricorrere a questi trattamenti”.

I trattamenti giusti al momento giusto

I veri trattamenti di prejuvenation sono indicati a partire dai 30 anni, sebbene il professor Bartoletti precisi che “non è tanto l’età anagrafica a porre l’indicazione, quanto il grado di photo o chrono-aging”.

Il cardine di questi interventi preventivi sono le biostimolazioni, che possono essere:

  • Iniettive con esosomi autologhi
  • Plasma arricchito in piastrine (PRP)
  • Polinucleotidi
  • Biostimolazione laser

Per quanto riguarda i trattamenti più invasivi, il presidente SIME raccomanda cautela: “I trattamenti iniettivi con acido ialuronico o con frammenti di acido ialuronico vanno riservati ad un’età più avanzata, quando i fibroblasti cominciano a perdere efficienza e hanno bisogno di una stimolazione più diretta”.

Analogamente, anche l’impiego del laser deve essere “molto ‘soft’ e prudente” nei pazienti più giovani, poiché “riscaldando la cute, provoca una retrazione fibrotica e non è opportuno cominciare a provocare una fibrosi all’interno del derma già a 30-35 anni”. Il laser, conclude Bartoletti, “va considerato lo step successivo alla biostimolazione iniettiva”.

L’intelligenza artificiale: personalizzazione avanzata dei trattamenti

L’altro grande protagonista dell’innovazione in medicina estetica è l’intelligenza artificiale, che sta trasformando le cliniche in veri e propri “hub intelligenti”. Grazie all’IA, è possibile offrire protocolli personalizzati e mostrare risultati predittivi, sia nell’ambito della prejuvenation che nei trattamenti di rejuvenation tradizionali.

“Si tratta di innovazioni da accogliere per migliorare l’esperienza del paziente, senza naturalmente rinunciare al ‘tocco umano'”, sottolinea la dottoressa Haykal. L’esperta evidenzia come l’intelligenza artificiale si integri perfettamente con le tecnologie rigenerative di ultima generazione: esosomi, cellule staminali e laser bio-stimolanti.

Il vero valore aggiunto dell’IA è la capacità di analisi approfondita dei dati: “L’IA permette un insight avanzato dei dati, grazie al quale oggi possiamo offrire dei trattamenti rigenerativi ‘tailorizzati’, basati sulla biologia di ogni singolo paziente, che rendono le tecniche di ‘rejuvenation’ precise e personalizzate come mai prima”.

La medicina estetica del futuro: previdente, personalizzata e tecnologica

L’integrazione tra prejuvenation scientifica e intelligenza artificiale rappresenta quindi la nuova frontiera della medicina estetica: un approccio che privilegia la prevenzione personalizzata, supportata da tecnologie avanzate che permettono di analizzare in profondità le caratteristiche individuali di ogni paziente.

Questa evoluzione segna il passaggio da una medicina estetica correttiva a una preventiva e rigenerativa, capace di offrire risultati naturali e duraturi, rispettando la fisiologia e l’unicità di ciascun individuo, con interventi mirati e calibrati nel momento più opportuno della vita.