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Terapia genetica e anemia: i nuovi dati su exa-cel danno speranza ai pazienti

 

Una svolta duratura contro anemia falciforme e beta-talassemia

In occasione del Congresso annuale dell’Associazione Europea di Ematologia (EHA), Vertex ha presentato nuovi dati a lungo termine sulla terapia genica exagamglogene autotemcel (exa-cel), basata sulla tecnologia CRISPR/Cas9.

I risultati si riferiscono a pazienti con anemia falciforme severa (SCD) o beta-talassemia trasfusione-dipendente (TDT), seguiti in studi clinici globali. Il follow-up ha superato i 5,5 anni per i pazienti con SCD e i 6 anni per quelli con TDT, confermando benefici clinici importanti e prolungati.

Dati clinici incoraggianti

Nei pazienti con anemia falciforme:

  • Il 95,6 % (43 su 45) dei pazienti valutabili è rimasto libero da crisi vaso-occlusive (VOC) per almeno 12 mesi consecutivi.

  • Il 100 % (45 su 45) ha evitato ricoveri per VOC gravi per almeno un anno.

  • Il periodo medio senza eventi gravi è stato superiore a 35 mesi.

Nei pazienti con beta-talassemia:

  • Il 98,2 % (54 su 55) ha raggiunto l’indipendenza trasfusionale per almeno 12 mesi, mantenendo livelli adeguati di emoglobina.

  • La durata media senza trasfusioni ha superato i 40 mesi.

  • Il trattamento ha permesso di sospendere la terapia di chelazione del ferro per oltre 6 mesi nel 70 % dei pazienti, segno di un’efficace correzione dell’eritropoiesi.

Sicurezza e stabilità del trattamento

Il profilo di sicurezza di exa-cel è risultato coerente con il condizionamento mieloablativo a base di busulfano, necessario prima dell’infusione. Inoltre, i pazienti mantengono livelli stabili di emoglobina fetale e di editing genetico, segno di un effetto duraturo.

Accesso ampliato a livello globale

Vertex ha siglato accordi di rimborsabilità in numerosi Paesi, tra cui Austria, Danimarca, Stati Uniti, Regno Unito e diversi Paesi del Golfo, garantendo un accesso più ampio alla terapia per i pazienti eleggibili. Proseguono inoltre i negoziati in altri territori per ampliare ulteriormente la disponibilità del trattamento.

Cos’è exagamglogene autotemcel

Exa-cel è una terapia genica ex vivo che modifica le cellule staminali ematopoietiche del paziente per riattivare la produzione di emoglobina fetale (HbF), capace di compensare il difetto genetico alla base della SCD e della TDT. È la prima terapia approvata con editing CRISPR/Cas9 in queste patologie e viene somministrata in singola infusione dopo preparazione con chemioterapia mirata.

Panoramica sulle due malattie
  • Anemia falciforme (SCD): malattia genetica grave e dolorosa, provoca deformazione dei globuli rossi e crisi vaso-occlusive che riducono aspettativa e qualità di vita. In Europa, l’età media di morte è di circa 40 anni.

  • Beta-talassemia trasfusione-dipendente (TDT): richiede trasfusioni e chelazione del ferro per tutta la vita. Può causare ritardi nello sviluppo, complicazioni d’organo e morte precoce, con un’età media di decesso tra i 50 e i 55 anni.

Prospettive future

Gli studi CLIMB, ancora in corso per il follow-up a lungo termine, confermeranno la durabilità e sicurezza di exa-cel fino a 15 anni. Se i dati positivi saranno confermati, la terapia potrà rappresentare un cambiamento radicale nel trattamento delle emoglobinopatie ereditarie, trasformando condizioni croniche e gravi in quadri clinici potenzialmente risolti con una singola somministrazione.