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Obesità in Italia: 23 milioni di persone coinvolte, crescita preoccupante tra i giovani

 

L’obesità e il sovrappeso rappresentano una delle sfide sanitarie più urgenti per l’Italia contemporanea. Con oltre 23,3 milioni di persone dai 18 anni in su che convivono con l’eccesso di peso, il fenomeno non solo continua a essere diffuso tra gli anziani, ma mostra un incremento allarmante tra le nuove generazioni, soprattutto tra le donne. Durante il settimo Italian Obesity Barometer Forum tenutosi a Roma l’8 luglio 2025, istituzioni, esperti e associazioni si sono confrontati per definire strategie efficaci contro quella che viene ormai considerata una vera pandemia.

Un fenomeno generazionale in crescita

I dati Istat 2023 rivelano un quadro preoccupante: la percentuale di eccesso di peso all’età di 20-24 anni è molto più alta tra i nati nei primi anni 2000 (21,6%) rispetto a chi è nato negli anni ’60 (13,4%). L’incremento è ancora più evidente tra le donne della stessa fascia di età: l’eccesso di peso riguarda il 17,4% delle nate tra il 2000 e il 2004 contro il 9,0% delle nate tra il 1960 e il 1964.

Come spiega Roberta Crialesi, Responsabile del Servizio Sistema integrato salute, assistenza e previdenza dell’Istat: “Negli ultimi 20 anni, la quota di persone in eccesso di peso è cresciuta di circa 4 punti percentuali, passando dal 42,6% del 2003 al 46,9% nel 2024. Diverso il discorso per l’obesità: la percentuale è passata negli ultimi vent’anni dal 9,0% all’11,8% con un aumento di circa il 30%”.

Una malattia complessa con gravi complicanze

Paolo Sbraccia, Presidente di IBDO Foundation, sottolinea la complessità del fenomeno: “L’obesità è una malattia complessa determinata da molteplici fattori, tra i quali gioca un ruolo importante la genetica, che influenza la predisposizione individuale all’accumulo di grasso corporeo. Tuttavia, le abitudini alimentari scorrette e la sedentarietà, due fenomeni in continua crescita, contribuiscono fortemente all’aumento della prevalenza di eccesso di peso nella popolazione”.

Una delle caratteristiche più allarmanti dell’obesità è la sua associazione con complicanze che colpiscono quasi tutti gli organi e apparati: diabete tipo 2, ipertensione, dislipidemia, apnea ostruttiva del sonno, osteoartrite, sindrome dell’ovaio policistico e malattie cardiovascolari, che rappresentano la principale causa di morte tra le persone con obesità.

Il cambiamento degli stili di vita

Il recente rapporto annuale Istat ha analizzato i cambiamenti negli stili di vita attraverso le diverse generazioni, rivelando tendenze preoccupanti. Il consumo di frutta e verdura è diminuito significativamente negli ultimi trent’anni: nel 1994 era giornaliero per circa il 94% della popolazione di 10 anni o più, mentre nel 2024 questa percentuale è scesa al 78,2%.

Per quanto riguarda l’attività fisica, si osserva un paradosso: è aumentata la pratica sportiva continuativa (dal 16,6% nel 1995 al 27,6% nel 2023), ma è diminuita l’attività fisica più leggera come passeggiate, nuoto o bicicletta (dal 36% nel 1995 al 28,4% nel 2023). La sedentarietà, seppur in lieve riduzione, resta comunque elevata: nel 2023 riguarda il 35,1% della popolazione, interessando quindi oltre una persona su tre.

Un approccio sistemico necessario

Nathan Levialdi Ghiron, Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, evidenzia la necessità di un cambio di paradigma: “In Italia il numero assoluto di persone con obesità è aumentato del 38% rispetto al 2003, con una crescita particolarmente marcata tra i giovani adulti. L’obesità è correlata a oltre 250 patologie, ma non può essere ricondotta a una mera responsabilità individuale: è l’intero sistema in cui viviamo che può favorire o ostacolare comportamenti salutari”.

Per questo motivo è necessario adottare una visione sistemica, capace di superare l’approccio centrato esclusivamente sull’individuo, per abbracciare la complessità delle interazioni tra salute umana, ambiente e società.

L’impegno dell’industria farmaceutica

Alfredo Galletti, General Manager e Vice President Novo Nordisk Italia, sottolinea l’impegno dell’azienda: “L’obesità è una malattia cronica complessa che ha un forte impatto sulla salute e sul benessere delle persone che ci convivono. Novo Nordisk è impegnata ogni giorno nella realizzazione di soluzioni sempre più innovative per la cura di questa patologia e la prevenzione delle sue complicanze”.

L’azienda promuove anche il programma internazionale “Driving Change in Obesity”, che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica, favorire l’empatia e il rispetto per le persone con obesità e cambiare il modo in cui viene vista, prevenuta e trattata questa malattia cronica, che colpisce 6 milioni di persone solo in Italia.

La strada verso il futuro

L’evento, realizzato su iniziativa della Sen. Daniela Sbrollini in collaborazione con diversi intergruppi parlamentari e organizzazioni scientifiche, ha messo al centro la necessità di riconoscere l’obesità come patologia complessa, combattere lo stigma e avviare strategie mirate per assicurarne una gestione efficace.

La sfida è complessa ma non impossibile: richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni, professionisti sanitari, ricerca scientifica e società civile per costruire un ambiente che favorisca stili di vita salutari e garantisca cure appropriate a chi convive con questa condizione.